La Cité Libreriacafè – Firenze

Chi siamo

LA CITE’ LIBRERIACAFE’

LIBRI MUSICA VINO CAFFE’

Aperta tutti i giorni dalle 15.00 alle 01.00

Giovedì Venerdì Sabato dalle 15.00 alle 02.00

 

“Stiamo stretti a Firenze, apriamo La Citè!”
è stata questa la prima spinta a creare una piccola isola culturale, la città nella città, uno spazio ridotto ma polivalente che rispondesse alle nostre esigenze eclettiche e di interazione con il mondo vicino e lontano.

La Citè dal giugno ’07 si affaccia in Borgo San Frediano
Spem, la cooperativa che la gestisce è stata fondata nel 2006 da 6 soci/e:  Alberto Becucci, Andrea Tacconi, Natalia Bavar, Sara Cassai, Elvira Ballocco, Federico Tomasello.  Alcuni di loro ancora la gestiscono insieme ad una varietà di altri collaboratori: Millaray San Martin, Claudia Querci, Roman Asmeron e Giulio Pedani.

Tutta la programmazione culturale e l’amministrazione della società sono frutto di un lavoro a rete che cerca di migliorarsi di anno in anno, nel cambiamento.

Dopo aver costruito a mano e riciclando questo posto, La Citè è ora sempre più un progetto che vuol essere anche nomade, valicare il proprio perimetro, mescolarsi e conoscere.

In una città in cui uscire di casa significa spesso traffico frenetico e vetrine questo piccolo approdo temporaneo esiste come spazio di socialità e contaminazione dei saperi. Antitesi della libreria-supermarket in cui entrare-selezionare-uscire la LibreriaCafè si propone come luogo di ricerca e dibattito, così come di semplice lettura e siesta.
Uso gratuito di tecnologie informatiche, zona bar, musica, presentazioni di libri cd e video, conferenze e seminari, reading, arti sceniche e proiezioni, un’offerta libraria selezionata e di qualità. … Libreria quindi, ma anche luogo di socializzazione, di riappropriazione del tempo, di progettazione ed espressione culturale per attività associative autogestite.
Una base per l’incrocio di progettualità che si esprimono e si confrontano, dove possano emergere esperienze che abitano oltre, che traboccano e sorpassano i confini visibili e invisibili di una città nuova.

 

Alcune note storiche sui caffè..!

“Noi ci sentiamo allegramente a casa (…) in catacombe imbellettate e in caffè chiaroscuri, in locali notturni sottocutanei (…), in caffè concerto sindacali”
[G. Moore, 1916]

Prima ancora di trasformarsi in circolo letterario, (…) è il caffè in quanto locale e ritrovo pubblico ad essere il vero domicilio fitto di gente (…)

“La nostra patria erano i caffè.
I caffè a quel tempo avevano ancora una funzione che poi è andata perduta.
Erano agenzie di cambio dei pensieri e dei progetti, dello scambio intellettuale (..)”.
[Max Krell]

da La Berlino dell’Espressionismo, Editori Riuniti, 2001